Perchè sostenere il progetto Cerbero
“buongiorno, chiamo perchè ho un problema con il mio cane…”

Quante volte, rispondendo al telefono, abbiamo sentito questa frase. La conversazione poi varia:
“ha morso mia moglie non posso più tenerlo”
“lo devo dar via, è diventato cattivo”
“litiga con l’altro cane di casa”
“ho avuto un bambino e non mi fido”
“devo trasferirmi all’estero”
“devo tornare dai miei”
“devo cambiare casace non lo vogliono”
ma la conclusione è sempre la stessa:
“Non posso più tenerlo“
Sono quasi sempre pitbull o amstaff, cani spesso regalati da un’amico che ha fatto accoppiare i suoi ma altrettanto spesso comprati dal cuggino del cuggino che aveva una cucciolata e li vendeva a chiunque.
Cani mai castrati, a volte fatti addestrare (!) o anche solo valutare da addestratori geni. Anche qui la conclusione è sempre la stessa:
“mi han consigliato di sopprimerlo, io non voglio ma se non lo prendete voi, non ho altra soluzione“
“… e poi sarà stata colpa vostra!“
Attualmente ospitiamo circa 80 “cerberi” tra Arese e Magnago con vari livelli di aggressività e riceviamo circa 4/5 chiamate al giorno di persone in difficoltà che vorrebbero lasciarci il cane, spesso senza pagare nulla “e si… figurati se ho i soldi per pagare la pensione al cane ….”.
A volte ci arrabbiamo, a volte cerchiamo di essere più zen per trovare insieme una soluzione, cerchiamo di pensare al cane ma spesso ci viene lo sconforto, sembra di lottare contro i mulini a vento, ci sentiamo soli. Ci sentiamo i soli ad ascoltare, i soli ad aiutare, i soli a non consigliare l’eutanasia, i soli a non sbattere giù il telefono, a richiamare, a tentare … perchè a chiudere una porta non si dorme mai sereni.
Da tutto questo nasce il crowdfunding del progetto cerbero.
Abbiamo deciso di non mollare, anzi di riprovarci con ancora più energia. Di creare altri spazi e sistemare quelli che ora non funzionano. Di dedicare ancora più ore alla nostra formazione e al loro recupero. Di aiutare le altre associazioni a gestire questo tipo di cani in sicurezza, a far nascere tanti focolai del progetto cerbero, per salvare più vite, insieme.
Perchè non ci sia mai più uno di meno.