MissVEG

A gennaio 2017, a pochi mesi, caddi da un camion che trasportava me e i miei fratelli, oltre a centinaia di maialini che non conoscevo, a ignota destinazione.
Rotolai nella scarpata di una stradina bianca della campagna modenese. Neppure si fermarono per cercarmi.

Da quella caduta, piena di terrore, ferite e ammaccature, come spesso accade, iniziò la mia vita. La mia avventura. Chi mi trovò, coi tatuaggi dell’infame allevatore che mi avrebbe condotta al macello, ebbe pietà e mi condusse nell’unico posto dove una come me, nata maiale, in questa ingiusta società, può vivere una vita lunga, serena e felice: un santuario per animali liberi.

Così arrivai a Magnago, a Porcikomodi.
Era da poco passato il MiVEG, così, le attiviste e gli attivisti mi chiamarono Miss MiVEG. Decisero, che ogni anno questo importante festival avrebbe provveduto al mio mantenimento, alle mie cure e necessità ed eccoci qui. Guardatemi, ho un annetto, un codino scodinzolante, un lucido naso a cuore, lunghi occhi e ciglia ricurve. Quasi tutti i maiali del branco hanno perso la testa per me.
La mia famiglia ora sono loro, 30 maiali, 100 pecore e capre, una mandria di mucche e tori, le asine, i pony e un centinaio di cani festosi.

Mi rotolo nella pozza insieme a Peppo e Hope, i miei migliori amici, un cinghiale e una maialina della mia stessa età. Sgrufolo e scavo col mio naso nel fango in cerca di tesori perduti.
La mia vita è quasi perfetta anche se, di tanto in tanto, mi assale la malinconia. Quando, insieme a Orchidea, una delle capobranco, la notte, guardo oltre il cancello e fiuto l’aria, annuso il vento, fisso le nuvole e il cielo alto sopra di me, infinito e acceso di stelle.
Penso a tutti i maiali perduti, a chi è ancora prigioniero e non verrà mai liberato. Allora mi assale l’angoscia che solo un maiale conosce.

Allora mi assale l’angoscia che solo un maiale conosce.  annuso il vento Per questo mi impegno tanto, nella mia vita piccola di maiale fortunato. Per cambiare le cose.

Vado incontro alle persone e mostro come la vita dovrebbe essere e, purtroppo, quasi mai è. Li invito a mettersi nei miei panni, nella mia pancia, nella mia testa, nei miei occhi.

Allora trovo un po’ di pace. Il cambiamento passa da qui, fidatevi. Dai santuari. Dall’incontro con gli altri animali.

Allora, solo così, festival come MiVEG diventano importantissimi. Se, oltre al buon cibo sfizioso, che non guasta mai, scorgete dietro, tutto il resto: la lotta alla politica del dominio, la prigionia senza speranza e insieme le aspirazioni e i desideri di ognuno di noi, che sono del tutto simili ai vostri e decidete di passare da qui, dove tutto ha inizio e si sperimenta l’empatia.

Venite al MiVEG, si tiene ogni anno, informatevi, conoscete e abbattete insieme a noi il muro dei silenzio che rende possibile lo sfruttamento degli animali.

Decidete di cambiare. Perchè un altro mondo e un altro modo di vivere non solo sono possibili ma necessari.
Riempite la vostra pancia e insieme la mia. Contribuite a mantenere me e tutti gli altri ospiti di Vitadacani.

ado a distanza femmina porcikomodi

Grazie a chi è venuto al Miveg 2018 per aver adottato a distanza MissVeg. Vuoi aiutarci anche tu?

Rifugio di Magnago in via Ungaretti 34 Magnago (MI)
Aperto tutti la domenica su prenotazione a porcikomodi@vitadacani.org
per INFO o APPUNTAMENTI
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