Rosa
Rosa è rosa, tutta rosa. Niente macchie sul mantello, rosa in lungo e in largo per i suoi 350 kg di peso rosa.
Ha il naso a forma di cuore e le orecchie incredibilmente grandi, così tanto che sembra possano farle spiccare il volo.
E’ quel che narra una leggenda: che nella notte dei tempi, prima che tutto accadesse, i maiali avessero le ali.
Le orecchie di rosa ancora oggi sembrano credere a quella lontana leggenda.
E’ arrivata insieme ad Ettore dalle campagne bresciane, lui è suo fratello, il suo compagno, la sua famiglia.
Schiva, timida e riservata, rosa, se possibile, arrossisce e si sottrae ai pettegolezzi delle sue colleghe, le comari Orchidea, Salvia e Rosalina, sempre indaffarate a chiacchierare e grugnire del tempo, di qualcuno o qualcosa.
Rosa ha altri pensieri, preferisce bagnarsi nella pozza o dormire nascosta nei cespugli.
Nel folto dell’incolto, sotto la rastrelliera per il fieno, in mezzo ai piedi di Tofu, il toro, che per lei inginocchia flessuosi rami di robinie perché ne possa assaggiare una foglia o riposare all’ombra.
Rosa vive a Magnago, insieme a una grande famiglia di 150 animali salvati dal macello.
Sarebbe diventata cibo, affettata in un piatto, sulla tavola di qualcuno.
Invece è libera e spensierata, con le sue orecchie incredibilmente grandi e il naso a cuore pieno di fango.