C’erano lupi grandi e lupi piccini.
Lupi appena nati… e lupi stagionati
Questo racconto ci catapulta in un surreale universo libresco dove i lupi di tutte le favole convivono allegramente aspettando di essere chiamati al prossimo appuntamento letterario. Nell’attesa, ognuno si diverte a modo suo scorrazzando su e giù per il libro, dove il tempo è scandito dai richiami della fame di Lupo Ghiottone. La mancanza di cibo li mobilita tutti per uno scopo comune, una necessità condivisa: saziare la fame! L’andirivieni dei lupi da una pagina all’altra chiede la complicità e l’interazione del lettore, che deve saltellare con loro avanti e indietro tenendo i cinque sensi ben all’erta!
“Dopo aver letto e riletto la storia ho notato che non esistevano riferimenti spazio-temporali, cosa che la rendeva perfetta per me…” commenta l’illustratore catalano Roger Olmos che, libero da tale costrizione, ha ricreato un mondo allegro e folle. Entrando nell’universo dei lupi, ci si ritrova infatti in una sorta di parco giochi fatto di piattaforme, case, ponti e sculture che si incastrano l’uno nell’altro come pezzi di un puzzle. Come contrappunto a una copertina solo all’apparenza “un po’ aggressiva”, Roger Olmos, con il suo caratteristico senso dell’umorismo, mette a guardia di questo coloratissimo mondo un lupetto timido e curioso che fa capolino da una tenda. In questo modo, introduce quell’elemento di tenerezza che permea le illustrazioni del racconto e anticipa l’idea che gli abitanti del libro non siano poi così terribili.