
News sui maiali sequestrati alla Fattoria delle Coccole
Sono 19, molti sottopeso, qualcuno un po’ più in forma.
Erano 22 quando sono arrivati a maggio. Il loro recinto non aveva nessun riparo nemmeno naturale. In agosto quando sono partite tutte le ispezioni che hanno poi portato al primo sequestro dei maiali e dei cinghiali, era stata visitata anche questa struttura e già i verbali parlano di prescrizioni importanti: richieste di installazione di punti di abbeveraggio (raggiungibili!), di realizzazione di ricoveri per le intemperie e del rispetto di alcune condizioni su come somministrare il cibo. E’ arrivato l’autunno, siamo alle porte dell’inverno e in quel recinto c’è solo fango. Talmente tanto che alcuni punti sono impraticabili.
Siamo l’associazione di rifermento per il comune di Milano per gli animali da reddito rinvenuti o sequestrati sul territorio. Siamo abituati ad essere chiamati per animali trovati a vagare o per sequestri in allevamenti o siti abusivi gestiti da privati …. ma questa volta è stato diverso.
La chiamata è arrivata, non era sul territorio di Milano ma in quello di Como e il sequestro non era in qualche allevamento abusivo o in qualche bettola diroccata chissà dove ma in una “struttura di supporto” (così vengono definite da chi le gestisce) della Fattoria delle Coccole.
La chiamata onestamente non ci ha sorpresi ma ci ha spaventato il numero degli animali coinvolti. Occuparsi e preoccuparsi di 19 maiali in più, così all’improvviso, farebbe paura a qualunque associazione: organizzare fondi, cibo, volontari, cure basilari… è una fatica e una responsabilità se vuoi veramente che gli animali stiano bene e non solo che sopravvivano.
Dopo 1000 telefonate e veloci riunioni interne, abbiamo accettato la sfida, lo abbiamo fatto per loro ovviamente e lo abbiamo fatto con un po’ di risentimento perchè di lotte ne dobbiamo fare già tante contro gli allevamenti, che siano essi abusivi o no. I rifugi non sono abbastanza per salvare tutti quelli che si dovrebbe salvare e, dover intervenire usando le poche risorse che abbiamo, per animali che dovevano essere già in salvo, fa arrabbiare!
Siamo sempre sulla soglia del fallimento e si vorrebbe che tutti facessero le cose con coscienza, alle differenze filosofiche a volte ci si passa sopra (con molta fatica) ma un punto fermo ci deve essere e cioè che gli animali siano al sicuro, accuditi e che facciano una vita degna.
Ecco perchè la rabbia.
Vorremmo prendercene il merito ma noi siamo “solo” quelli che ad un certo punto han deciso di credere ai racconti e aiutare gli animali. Non fosse per i tanti volontari che han visto e non han taciuto, non ci sarebbe stato nessun sequestro.
Venerdì 10 novembre, in mattinata abbiamo partecipato al sopralluogo-perquisizione con la forestale e il veterinario di cui riportiamo ancora una volta un pezzo del verbale:
“gli animali si presentano in evidente stato di denutrizione, disidratazione e sofferenza, senza possibilità di ricovero.
La situazione risulta aggravata dalla presenza di fango imbibito d’acqua che rende quasi impossibile la possibilità di recarsi agli abbeveratoi fatiscenti e igienicamente inadeguati.
Non sono visibili contenitori per il cibo né tracce di cibo, da cui si evince che i soggetti vengono alimentati saltuariamente.
Rispetto al sopralluogo effettuato in agosto le condizioni dei soggetti sono nettamente peggiorate.
Non sono state rispettate le prescrizioni impartite dal distretto veterinario competente.
In particolare i punti di abbeveraggio non sono stati installati, non è stato realizzato un ricovero adeguato dalle intemperie ed infine non sono state rispettate le condizioni prescritte per la corretta somministrazione del cibo.
Per quanto riguarda le condizioni cliniche è ancora evidente il gravissimo stato di denutrizione, cosa che in previsione del prossimo abbassamento delle temperature potrebbero causare malattie da raffreddamento con possibile comparsa di morte improvvisa”